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Fanno riflettere i dati di una recente indagine condotta da Altroconsumo sugli incidenti stradali che vedono coinvolti i bambini e che rappresentano la prima causa di morte per i minori tra i 5 e i 12 anni. Le statistiche relative all’anno 2015 stimano in 40 i bambini e ragazzi morti sulla strada tra gli 0 e i 14 anni, di cui 17 (il 42,5%) fra gli 0 e i 4 anni, mentre 11.407 sono stati i feriti, di cui 2.839 (25%) fra gli 0 e i 4 anni. Allarma soprattutto la crescita incredibile della mortalità dei bambini in quest’ultima fascia d’età, passata dal 19,3% del 2001 al 42,5% del 2015.

Secondo un’altra ricerca elaborata dal sistema Ulisse, ISS-MIT,  ben il 60% dei genitori italiani non usa il seggiolino auto per il proprio figlio, un dato che, distribuito su tutto il territorio nazionale, ci dice che il sistema di ritenuta è utilizzato di più al Nord (61,80%), meno al Centro (42,20%) e decisamente poco al Sud, dove la percentuale scende sensibilmente attestandosi al 23,80%.

Sempre secondo la stessa ricerca, sono diversi i motivi per cui si sceglie di non allacciare i bambini: ad esempio, perché il rischio si ritiene erroneamente basso (75%), per evitare capricci (28%), perché si va piano (25%) o perché è presente un altro passeggero che tiene in braccio il bambino (14%).

E’ bene ricordare che l’importante precauzione del seggiolino auto non è meramente facoltativa, ma è imposta dal Codice della Strada, all’art. 172, rubricato “Uso delle cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta per bambini“, il quale precisa che: “I bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato secondo le normative stabilite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conformemente ai regolamenti della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite o alle equivalenti direttive comunitarie“.

Gli obblighi previsti sono adeguatamente sanzionati in caso di inosservanza: ad esempio, chiunque non fa uso dei dispositivi di ritenuta, cioè delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 80 euro a 323 euro. 

Ma a spingere i genitori all’osservanza delle norme non dovrebbe essere solo e tanto lo spauracchio delle multe quanto, soprattutto, l’attenzione all’incolumità e alla stessa vita dei propri figlioletti.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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